A Beppe Bigazzi, esperto culinario de La prova del Cuoco, era andata molto peggio, essendo stato sospeso diversi mesi dal suo lavoro, dopo aver suggerito, in diretta tv, la bontà e la semplicità con cui cucinare nientemeno che un gatto.
Stessa sorte pare non toccherà allo chef stellato Carlo Cracco: sembra infatti destinata a finire in archivio la denuncia presentata da un associazione animalista, l’Aidaa, contro Carlo Cracco che lo scorso gennaio, durante una puntata di Masterchef, aveva cucinato un piccione.
Nella puntata incriminata, lo chef di origini venete aveva cucinato un piatto gourmet come dimostrazione per i concorrenti: questo bastò agli animalisti per denunciarlo non solo per la violazione della normativa europea ma anche «per istigazione a delinquere» avendo spinto «altri cittadini a compiere tali crimini in violazione delle normative europee e nazionali a tutela della fauna selvatica».
La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione del procedimento, sulla scorta del fatto che la normativa tutela il piccione selvatico, non quello d’allevamento, che può tranquillamente essere cucinato.
“La prima archiviazione ce la aspettavamo – commenta Lorenzo Croce, presidente di Aidaa – Forse per quel procuratore la vita di un animale non ha alcun valore”. E aggiunge: “Da quanto abbiamo capito, secondo il procuratore non ci sarebbe reato nel cucinare un piccione se di allevamento. Una volta che avremo le carte vedremo se ricorrere o meno”.