Bebe Vio finita nel mirino dei no vax
Bebe Vio finita nel mirino dei no vax

Bebe Vio non è solo una campionessa paraolimpica: è il simbolo di cosa la forza e la determinazione possono far raggiungere, quando non ci si arrende dinanzi alle sfide a cui la vita ci mette davanti.

Quando aveva undici, nel 2008, Bebe Vio fu colpita da una meningite fulminante. La malattia degenerò in una vasta infezione che rese necessaria l’amputazione di tutti e quattro gli arti.

La meningite è un’infiammazione delle membrane protettive (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Può essere virale, batterica o causata da funghi: quella che colpì l’atleta fu una forma molto rapida causata dal meningococco di tipo C, uno dei cinque batteri che più frequentemente provocano meningite o altre infezioni.

A 10 anni, Bebe era stata vaccinata contro la meningite di tipo A, ma le campagne vaccinali contro le altre forme dell’infezione non erano ancora state avviate per i ragazzi della sua età.

Con straordinaria caparbietà, Bebe, insieme con la sua famiglia, è riuscita a trasformare la disgrazia in un trionfo, umano e sportivo. E stata anche scelta tra i 5 testimonial mondiali, uno per ogni continente, per la campagna di sensibilizzazione a favore dei vaccini contro la meningite.

Ma, assurdo ma vero, proprio per questo la campionessa è stata presa di mira dai no vax e free vax, in particolare per un’intervista rilasciata l’anno scorso in cui aveva parlato della sua patologia (la meningite) e delle vaccinazioni.

Nello specifico, su Facebook è stata riproposta la copertina di Rolling Stone, a corredo della suddetta intervista, e i no vax sono andati su tutte le furie perché, di fatto, l’intervista va a supportare la campagna pro-vaccini.

“L’unica disabile per cui non provo minimamente rispetto” – questa è solo una delle tante frasi che gli anti-vaccinisti hanno pensato bene di scrivere sotto l’immagine della campionessa, accusandola di sfruttare il proprio handicap come strategia psicologica per influenzare in modo subdolo il pensiero della massa, oltre che per avere fama e visibilità. “Gente che per un po’ di potere e lauti compensi si vende l’anima e la dignità” – ha infatti scritto un altro utente.

E c’è anche chi elabora teorie complottiste: «chi viene utilizzato da queste campagne persuasive in genere appare come vittima o comunque è una persona apparentemente insospettabile e immacolata. Si tratta di precise strategie psicologiche volte a influenzare subdolamente il pensiero della massa. Quindi facciamo attenzione tanto ai lupi quanto alle pecore che consapevoli o manipolate, non ci è dato sapere, si insinuano nella nostra mente per propinarci verità distorte e strumentali».

E, anche se la figlia, con la forza che ha dimostrato in questi anni, non ha certo bisogno di essere difesa, Ruggero Vio, padre di Bebe, ha prontamente risposto alle pesanti accuse dichiarando, come riportato da Il Gazzettino: “Sono pubblicità vecchie. Bebe quello che doveva fare l’ha fatto. Ora sulla faccenda dei vaccini non intende entrare più”.

E a coloro che non credono che Bebe abbia appoggiato consapevolmente la causa pro vaccini, ha risposto: “Siamo stati a Siena dove sono stati scoperti i vaccini contro la meningite. Dico solo ai tuttologi del web di alzarsi dalla sedia, scomodarsi e andare a parlare con questi scienziati. Rendetevi conto di tutto lo studio, la cautela, l’impegno che stanno dietro alle scoperte scientifiche. Forse così la smetterete di parlare a vanvera”.

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